L’acqua, ovvero il quinto elemento che rende i tuoi bicchieri opachi dopo il lavaggio in lavastoviglie. Il segreto per ottenere risultati migliori, risparmiando
Oggi voglio parlarti di un elemento molto importante per ottenere risultati soddisfacenti in lavastoviglie. Si tratta dell’acqua.
Tutti i giorni, nei diversi ambiti del tuo locale, usi l’acqua per pulire le superfici, il pavimento, le divise… Ma l’acqua è, naturalmente, anche un elemento fondamentale per la lavastoviglie, e i risultati che ottieni sono direttamente proporzionali alla qualità dell’acqua che ti ritrovi a usare.
Come saprai dopo aver letto un mio precedente articolo, il risultato di lavaggio dipende da quattro fattori fondamentali, teorizzati da Sinner:
- Azione Chimica;
- Temperatura;
- Azione meccanica;
- Tempo di contatto.
Sinner, quindi, ha chiarito a tutti da cosa dipenda un risultato di lavaggio, spiegando quali sono gli elementi fondamentali all’ottenimento del pulito. Se uno di questi elementi dovesse mancare, sarebbe comunque possibile ottenere un risultato soddisfacente intensificando l’impatto degli altri elementi della lista.
Ad esempio, se la necessità è quella di eliminare lo sporco ostinato, ma l’azione chimica è debole, a causa di un detergente blando, si può decidere di lavorare sui tempi di contatto, lasciando agire di più il detergente.
Chiaramente sono molte le variabili da valutare di volta in volta. Oggi, però, sappiamo che esiste un quinto elemento che può influire pesantemente sul risultato di lavaggio: l’acqua.
La durezza dell’acqua, infatti, è un fattore determinante in lavastoviglie.
Per “durezza dell’acqua” intendiamo i sali di calcio e magnesio disciolti in essa, volgarmente denominati “calcare”.
Perché il calcare è determinante per ottenere un buon risultato di lavaggio con la lavastoviglie?
- Perché il calcare molto spesso influisce sul risultato di lavaggio facendo uscire dalla lavabicchieri un bicchiere sporco, con le macchie, non perfettamente brillante;
- Perché crea un deposito bianco sulla resistenza nella vasca di lavaggio e dentro al boiler, depotenziando enormemente l’efficacia della macchina;
- Perché ottura gli ugelli di lavaggio e risciacquo presenti nei braccetti della lavastoviglie causando, anche in questo caso, un lavaggio poco efficace, addirittura pessimo, in alcuni casi.
L’acqua, quindi, è un elemento tutt’altro che trascurabile nel risultato di lavaggio.
Ti chiederai: “Ma se io ho un locale a Padova, dove la durezza dell’acqua è medio/alta, cosa posso fare?”
Sono parecchie le strade da poter percorrere.
Innanzi tutto, la prima cosa da fare è prendere le distanze da chi ti propone un prodotto per lavastoviglie solo con il prezzo. So che anche tu cerchi il prodotto meno caro perché consideri i detergenti come una spesa improduttiva: non genera reddito e, oltretutto, finisce negli scarichi.
Ma in questa maniera non fai altro che spendere di più:
- Prodotto di bassa qualità;
- Scarsi risultati di lavaggio (aloni, striature ecc.ecc.);
- Alta diluizione e spreco elevato;
- Alta usura della macchina.
Con quest’ultimo punto voglio intendere che un prodotto scarso non contiene i sequestranti.
I sequestranti rappresentano il primo rimedio da poter utilizzare per andare in soccorso della lavastoviglie attaccata dall’acqua dura.
Mi spiego meglio. I detergenti più evoluti, che non trovi nelle grandi catene di supermercati, né da coloro che io chiamo i sotto-scalisti della Detergenza, contengono i sequestranti che, come dice la parola stessa, sequestrano il calcare disciolto in acqua e ne riducono gli effetti nocivi in lavastoviglie.
Un detergente ricco di sequestranti, quindi, ti aiuta a ottenere risultati migliori, meno manutenzione e meno usura della macchina.
Spesso, inoltre, questi prodotti hanno una concentrazione elevata, e questo significa minor spreco di prodotto, che si traduce in un guadagno, grazie al risparmio.
Una persona inesperta, inoltre, ti propone il detergente senza informarsi sulla durezza dell’acqua.
Un altro rimedio, che rimane la soluzione per eccellenza, è installare un addolcitore per l’acqua, che ti garantisca risultati di lavaggio sempre ottimali, bicchieri brillanti, piatti puliti e posate lucide.
L’addolcitore, inoltre, ti consente di consumare meno detergente e di rallentare l’usura della lavastoviglie/lavabicchieri.
L’addolcitore può essere collegato solo alla lavastoviglie, oppure può essere centralizzato (collegato a tutta la rete idrica del locale).
Un’ultima cosa.
Se apri la lavastoviglie e noti che la tua apparecchiatura è già sotto la morsa del calcare, prima di mettere in funzione l’addolcitore o utilizzare un detergente per acque dure ricco di sequestranti, è opportuno che tu sottoponga la macchina a disincrostazione.
La disincrostazione può essere effettuata utilizzando un prodotto acido (anticalcare apposito per lavastoviglie) che consente di eliminare i residui di calcare sulla vasca, sugli ugelli e sulla resistenza presente in vasca.
Questa operazione riporta la lavastoviglie colpita da calcare a livelli ottimali.
La prima cosa da fare, adesso, è chiamare un consulente che faccia un sopralluogo nel tuo locale per appurare:
- Durezza dell’acqua (L’acqua è dolce? Mediamente dolce? Dura?);
- Presenza di calcare in vasca e sulla resistenza;
- Verifica dei risultati di lavaggio (Hai striature sui bicchieri? Puntini bianchi? Il bicchiere rimane bagnato? Hai scarsi risultati di lavaggio? Devi asciugare i bicchieri manualmente? I bicchieri sono opachi? Ecc.);
- Eventuale disincrostazione.
Assieme al consulente, potrai stabilire l’azione più idonea rispetto alle tue esigenze, per riportare la situazione sotto controllo, al fine di ottenere ottimi risultati e diminuire l’usura della lavastoviglie.
Ti ho fornito molti elementi che ti aiuteranno a comprendere la situazione in cui ti trovi.
Inserisci il tuo nome e la tua email nel riquadro azzurro in alto a destra per ricevere periodicamente le mie informazioni specialistiche sul mondo della detergenza per la ristorazione.
Ancora per pochi giorni potrai ricevere in omaggio lo speciale ebook per eliminare gli insetti dal tuo locale.
Se ti è piaciuto il mio articolo, condividilo sui social!
Alla prossima,
Rudi
Che ne pensi?